decreto riaperture

DECRETO RIAPERTURE

 

Cosa cambia dal 1° aprile 2022? Cosa succederà al Green Pass, allo Smart Working e a tutte le misure restrittive?

Analizziamo in questo articolo i punti affrontati dal Decreto Legge del 24 marzo 2002 n.24.

 

Cosa cambia dal 1° aprile 2022

Il 31 marzo 2022 terminerà lo stato d’emergenza, il che porrà fine all’obbligo delle mascherine all’aperto, alle classificazioni regionali in base ai colori (zona rossa, arancione, gialla…), così come non saranno più obbligatorie le mascherine FFP2 in classe.

 

Questi i punti fondamentali contenuti nel decreto:

  • Obbligo di mascherine al chiuso esteso fino al 30 aprile 2022.
  • Green Pass obbligatorio al chiuso fino al 30 aprile.
  • Rimozione delle quarantene precauzionali anche se non si è vaccinati.
  • Isolamento solo per i positivi fino a guarigione.
  • Se si è stati in contatto stretto con un positivo vige l’obbligo di mascherina per 10 giorni a partire dall’ultimo contatto e tampone alla comparsa dei sintomi.
  • A partire dal 1° aprile capienza al chiuso del 100%.

 

E sui luoghi di lavoro?

  • Dal 1° aprile accesso ai luoghi di lavoro anche con Green Pass base.
  • Dal 1° maggio non verrà più richiesto il Green Pass sul luogo di lavoro.
  • Fino al 31 dicembre vige l’obbligo vaccinale per i professionisti sanitari.
  • Fino al 30 giugno è possibile lavorare in modalità smart working senza un accordo tra lavoratore e datore di lavoro.

 

Dove serve il Green Pass base:

  • Mezzi di trasporto a lunga percorrenza.
  • Catering e mense.
  • Concorsi pubblici, formazione pubblica e privata.
  • Eventi e competizioni sportive all’aperto.
  • Ristorazione al chiuso.

 

Dove serve il Green Pass rafforzato:

  • Piscine, palestre, quando si svolgono sport di contatto e nei centri benessere.
  • Convegni e conferenze.
  • Centri culturali al chiuso.
  • Sale gioco, scommesse, casinò.
  • Sale da ballo, discoteche e locali simili.
  • Spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso.

 

Dove non serve il Green Pass:

  • Consumo di cibo e bevande all’aperto.
  • Attività sportive all’aperto.
  • Al fine di accedere a musei, negozi e uffici pubblici.
  • Per alloggiare in hotel.
  • Trasporto pubblico locale.

 

 

Fonti:

  1. Governo
  2. Gazzetta Ufficiale

 

 

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